LA GRANDE ABBUFFATA

lunedì 4 ottobre ore 20 / Aperibouffe ore 19
CASA DEL TEATRO RAGAZZI E GIOVANI – Corso Galileo Ferraris 266/C, Torino
Spettacolo e aperitivo

BIGLIETTI
Spettacolo + aperitivo Fuorisede + Aperibouffe, aperitivo in edizione limitata (leggi sotto per il menu!) – max 30 persone
Intero: 20 € + prevendita | Ridotto: 18 € + prevendita
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(dalle ore 18 i biglietti potranno essere acquistati solo presso il teatro)

Spettacolo + aperitivo Fuorisede (leggi sotto per il menu!)
Intero: 15 € + prevendita | Ridotto: 13 € + prevendita
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(dalle ore 19 i biglietti potranno essere acquistati solo presso il teatro)

How I met my theatre buddy, un match-aperitivo per trovare la propria anima gemella teatrale con cui gustarsi al meglio la serata.
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INFO UTILI
Lo spettacolo è consigliato ad un pubblico adulto. Sono presenti scene di nudo integrale.
21.09 ore 21: anteprima con la proiezione de La grande bouffe di Marco Ferreri al Cinema Massimo


LA GRANDE ABBUFFATA

dall’omonimo film di Marco Ferreri
drammaturgia Francesco Maria Asselta
con Stefano Braschi, Ninni Bruschetta, Gianni D’Addario, Donato Paternoster e Adele Tirante
e con Sara Drago, Marisa Grimaldo e Stefania Medri
scenografie Federico Biancalani
disegno luci Ivan Dimitri Pilogallo
regia Michele Sinisi 

«La grande abbuffata è un racconto umano e artistico nel senso più concreto. Gli interpreti dello spettacolo sono, come nel film, presenti coi loro stessi nomi, per chiarire ulteriormente il risvolto umano dell’opera sul pubblico, così come volle Ferreri. L’obiettivo dell’autore era farne lo specchio del tempo, in cui la società occidentale evidentemente mostrava i segni dello sgretolamento, in cui la struttura storica e le radici del suo stesso pensiero conclamavano il principio della fase dissolutoria. Tutto questo è passato non però attraverso una narrazione pedante, moralizzante, né tantomeno per il tramite di una provocazione esibita in modo pretestuoso e gratuito. Il calore dell’amicizia permette ai quattro personaggi di condividere l’aspetto primordiale della vita ch’è semplicemente il sentirla al cospetto della morte, il momento della reale libertà di ognuno. Quella sicurezza, quella bellezza dello stare assieme senza giudizi, permette loro di riappropriarsi del presente in totale contatto con gli aspetti fisiologici della nostra esistenza: mangiare e fare sesso. In questo patto tra i quattro si assiste a ciò che il mangiare e il sesso sono già diventati per la società dell’epoca (si parla del 1973): hanno chiaramente assunto una funzione diversa dal naturale ruolo nutritivo e riproduttivo, son divenuti culturalmente segni opulenti dell’attestazione del potere, del desiderio di conquistare la vita e di comandarla, di governarla in assoluto governandone anche la fine. Questa relazione è metafora di un’abbuffata progredita oggi, ad esempio, nella consuetudine con cui un reportage su catastrofi naturali, su fatti di cronaca sconvolgenti, sono intervallati da pubblicità di prodotti di consumo e subito dopo da richieste di aiuto per popolazioni del terzo mondo da parte di onlus che fatturano a 7 zeri grazie all’offerta catartica per il nostro senso di colpa. Questo, oggi come allora, avviene ad una velocità e ad uno stordimento tale per cui l’aspetto fisiologico cede il passo ad un ingurgitare ansioso e inquieto. Si è schiacciati dalle nostre possibilità, la spettacolarizzazione dell’esistenza riflette all’infinito le opportunità di scelta rendendoci privi di fondamento naturale.

La scena è lo spazio per l’esperienza che i quattro amici hanno deciso di vivere. Il piacere assoluto del mangiare e del sesso è tale per cui la vita stessa di ciascuno non può sopportare tanta conoscenza. È il corpo a riprendere possesso del presente, lì dove la testa è arrivata ad invadere ogni spazio vitale. Il sapere dell’essere umano mi interessa per il modo con cui coinvolge il corpo nel momento della sua stessa trasmissione, nell’atto della condivisione di ciò che si è imparato e s’è capito. C’è un punto in cui il corpo e la mente vivono insieme la consapevolezza di ogni istante che passa. Forse lì si nasconde il naturale senso del tutto, che da quando abbiamo cominciato a ragionare ci fa dire Dio, fortuna, destino, speranza, paura e felicità e altre parole simili».

Michele Sinisi


APERIBOUFFE
Prima dello spettacolo, alle 19, un aperitivo in edizione limitata. Solo 30 posti disponibili.

Aperitivo preparato dai Cuochivolanti con:
– Bruschetta Agribiscotto* con patè di fegato di Macelleria Gadaleta* e castagne
Bruschetta Agribiscotto* con hummus di canapa di Green Italy* e pomodorini
– Pasta Pastificio Bolognese* all’arrabbiata
– Spiedini di salsiccia stagionata di Agrisalumeria Luiset e toma
– Bavarese alle fragole
– il cioccolato di Pastiglie Leone
– 1 calice di Barbera Enoteca Rabezzana* o Erbaluce La Masera*
* Maestri del Gusto di Torino e provincia 2021/2022
L’APERITIVO FUORISEDE
Dopo lo spettacolo, riceverai una card offerta dai nostri food partner, che ti aspettano nelle loro sedi (ma anche on line) fino al 31 ottobre, con le loro meravigliose leccornie, per ritrovare un po’ di Play with Food anche fuori dal teatro.
– Grazie a Agrisalumeria Luiset, Cuochivolanti
, Pastiglie Leone e ai Maestri del Gusto di Torino e provincia 2021/2022AgribiscottoBirrificio San MicheleCamelliaGreen ItalyLa MaseraMacelleria GadaletaOsteria Enoteca RabezzanaPastificio Bolognese

Michele Sinisi

Attore e regista teatrale, finalista nel 2014 e nel 2008, e più volte segnalato, per i Premi Ubu. Ha lavorato con registi come Baracco, Binasco, Muscato, Cruciani, Bruni, Gonella e Conte. Lavora su testi di drammaturgia contemporanea e su testi classici. Regista e interprete di spettacoli come Miseria&Nobiltà, Scene d’interni, Riccardo III, L’arte della commedia, Le scarpe, Sequestro all’italiana, Amleto. Regista in La prima cena, Il sogno degli artigiani, Agamennone, Macbeth e Moby Dick. Autore, oltre che interprete, di spettacoli come Murgia (Cartolina di un paesaggio lungo un quarto), spettacolo Generazione Scenario 2003, Li mari cunti, Ettore Carafa, Otello (o La gelosia di Jago) e Il Grande Inquisitore.