FOOD DATA DIGESTION – BOLO

sabato 8 ottobre – ore 16 e ore 18
COMBO TORINO – Corso Regina Margherita 128, Torino

esperienza immersiva – primo studio

Evento in collaborazione con Sineglossa e Combo Torino

BIGLIETTI
Ingresso libero up-to-you con prenotazione obbligatoria
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INFO UTILI
– con una donazione di almeno 7 €, in regalo la shopper del festival!
– la partecipazione dà diritto a una consumazione speciale al bar di Combo: 5 € bevanda e focaccia


FOOD DATA DIGESTION – BOLO

un progetto di Valerie Tameu
a cura di Sineglossa

Food Data Digestion è un progetto di ricerca artistica nato dall’incontro tra Play with Food e Sineglossa e da alcune domande: se le intelligenze artificiali sono macchine create per ragionare, esprimersi e agire come gli esseri umani, allora come si nutre un’AI? Cosa mangia? La risposta che ci siamo dati è che il nutrimento di una macchina sono i dati, ma allora le domande si sono moltiplicate: come reagisce la macchina ad un determinato nutrimento? Esistono dati tossici? Un’intelligenza artificiale può essere intollerante?

Da queste domande, che hanno lo scopo di stimolare una riflessione non scontata sul nostro rapporto sempre più stretto e reciproco con le AI, è nato dapprima And We Thought, lavoro dell’artista multidisciplinare Roberto Fassone, e nasce ora il primo studio di Bolo, di Valerie Tameu.

Bolo è un formato che si situa tra l’esperienza immersiva e la pratica immaginativa, una ricerca sul processo trasformativo insito nel percorso digestivo, in un’ottica ecosistemica e inter-relata.

Se un’intelligenza artificiale potesse immaginare il viaggio di un bolo, nelle sue infinite possibilità di trasformazione e di esistenza, cosa racconterebbe? Che significato assumerebbe il termine “digestione”?

L’AI, nutrita con un vasto dataset di informazioni, non neutre ma culturalmente date, produrrà dei racconti e diventerà un osservatorio privilegiato per mettere in luce quali sono i bias e i pattern di pensiero che apprende dal nostro contesto culturale. 

I racconti prodotti dall’AI verranno condensati in alcuni testi, diventando rituali di trasformazione.

Tra i riferimenti di questo primo studio ci sono i corpi-pianeta di Vandana Singh e le comunità corporali di Octavia Butler, le domande che si pone David Cronenberg in Crimes of the Future, le ricette sovversive di Ursula Le Guin.

Il progetto And we thought | Food Data Digestion ha ricevuto il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “ART~WAVES. Per la creatività, dall’idea alla scena” che guarda al consolidamento dell’identità creativa dei territori attraverso il sostegno alla programmazione nel campo delle performing arts e alla produzione creativa contemporanea, unendo ricerca, produzione, offerta e distribuzione in una logica di ecosistema per rafforzare le vocazioni artistiche del territorio.


Valerie Tameu

Laureata in studi di danza presso la Facoltà di Cinema, Arti della Scena, Musica e Media di Torino, si forma con vari3 docent3 della scena italiana e internazionale e frequenta i corsi Modem presso il centro coreografico Scenario Pubblico. Ha collaborato con Tecnologia Filosofica, Balletto Teatro di Torino, Laurent Pellisier, Paolo Armao, Masbedo. Nel 2020 è stata interprete nello spettacolo Bye Bye del Leone d’argento Alessio Maria Romano, che debutta alla Biennale Teatro di Venezia e partecipa al festival TorinoDanza e nel 2021 è interprete nello spettacolo Choròs dello stesso autore che va in scena durante il Festival Oriente Occidente, a Rovereto. Nel 2022 è performer per la produzione cross-disciplinare Dust of Dreams di Eva Frapiccini con le coreografie di Daniele Ninarello, in scena presso il Palazzo Ducale di Genova, il Polo del 900 di Torino e il Teatro della Tosse di Genova. Contemporaneamente porta avanti progetti di creazione e ricerca, partecipando a Officin&Ideali – Residenze in Transito, con il progetto Cronòtopia, in collaborazione con Teresa Norhona Feio e Annalisa Cannito; ha partecipato a Workspace Ricerca X 2021/ The ever practicing artist presso Lavanderia a Vapore, con il progetto a Thousand Ways to Fall; ha preso parte a Fase XL, progetto di C.U.R.A Centro Umbro Residenze Artistiche e La Mama Umbria International di Spoleto con il progetto Bodybuilding. La sua ricerca riguarda la relazione tra performance e identità e la differenza tra memorie e storia, mentre la sua pratica artistica con-fonde creativamente corpi, idee, teorie e allucinazioni.

Sineglossa

è un’organizzazione culturale che produce modelli di sviluppo sostenibile in risposta alle sfide globali applicando i processi dell’arte contemporanea. Lo facciamo creando ecosistemi complessi che coinvolgono artisti, università, pubbliche amministrazioni e imprese per generare innovazione.
Approccio e risultati sono ciò che chiamiamo “Nuovo Rinascimento”: attraverso processi di cross-fertilization disegniamo soluzioni belle, sostenibili e inclusive.
Sineglossa è partner ufficiale del New European Bauhaus.