MURI – AUTOBIOGRAFIA DI UNA CASA

martedì 4 (sold out) / giovedì 6 / sabato 8 ottobre – ore 20
LUOGO SEGRETO, Torino

Spettacolo con cena per numero limitato di spettatori

Evento in collaborazione con Welcome Home

BIGLIETTI
Spettacolo con cena (leggi qua per il menu!)
Intero: 25 € + prevendita | Ridotto: 23 € + prevendita
acquista

INFO UTILI
– L’indirizzo verrà comunicato via messaggio, solo ai prenotati, il giorno stesso dell’evento
.
Le Ariette sono al festival anche con lo spettacolo Matrimonio d’inverno: info.


MURI

AUTOBIOGRAFIA DI UNA CASA

di Paola Berselli
con Paola Berselli e Stefano Pasquini
regia Paola Berselli e Stefano Pasquini
organizzazione Irene Bartolini
ufficio stampa e comunicazione Raffaella Ilari
produzione Teatro delle Ariette 2021
con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Fondazione Del Monte di Bologna e Ravenna

Stavamo già pensando a questo nuovo spettacolo, Paola aveva già cominciato a scriverlo. Senza volerlo ci siamo ritrovati a lavorarci in piena pandemia, un momento in cui le case sono ritornate così importanti nelle nostre vite, nel bene e nel male, come prigioni o come rifugi.
L’abbiamo replicato alle Ariette, in forma itinerante attraverso tutte le stanze della nostra casa, per più di quaranta volte tra maggio e ottobre. Poi l’abbiamo portato in giro nelle case del nostro comune.
Ora lo proponiamo in una versione adatta a case private, sale e spazi teatrali che conserva tutta l’intimità e la prossimità della versione precedente.
Muri affonda le sue radici nel secolo scorso seguendo una storia che comincia negli anni cinquanta e termina esattamente alla caduta del muro di Berlino, nell’autunno del 1989.
Nello spettacolo Paola racconta le case della sua vita, attraversando quelle abitate da bambina, ragazza e giovane donna fino all’arrivo alle Ariette.
Parlare della casa diventa parlare di sé. Parlare con gli spettatori significa rivolgersi alla comunità, invitare la comunità a entrare nel proprio spazio privato, intimo e sensibile. Il piccolo gruppo di spettatori, attraversa in realtà un’anima, si mette in relazione con lei, viene chiamato a vivere un percorso autobiografico collettivo, intimo, individuale e condivisibile al tempo stesso. Oggi, in questo percorso catartico attraverso le case abitate da Paola nel corso della vita, tutte le case ritrovano la loro dimensione reale di rifugio, di archivio della memoria, delle emozioni, dei sentimenti e degli affetti. Nel bene o nel male, in fondo, ogni casa diventa il museo della nostra esistenza.



Teatro delle Ariette

Il Teatro delle Ariette è una compagnia teatrale professionista, fondata nel 1996 da Paola Berselli e Stefano Pasquini insieme a Maurizio Ferraresi, che produce, studia, organizza e promuove teatro in Valsamoggia (Bologna), dove ha costruito con le proprie mani, in mezzo ai campi, il Deposito Attrezzi, ex edificio rurale diventato teatro nel 2017.

I loro spettacoli (più di 30 creazioni in 26 anni di lavoro), che hanno fatto più di 2500 repliche in sede, sul territorio e in tournée in Italia e in Europa (Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Belgio, Portogallo), affrontano temi autobiografici del rapporto dell’uomo con le materie prime, con gli animali, con gli altri uomini e con la terra, ne accettano le contraddizioni, interrogano il proprio passato e il futuro cercando nell’attimo presente una condivisione profonda tra attori e spettatori.

Il Teatro delle Ariette non è soltanto una compagnia teatrale, è un’esperienza, una pratica quotidiana alla ricerca del “luogo” dove arte, vita e lavoro convivono e coincidono. Da anni porta avanti anche attività di formazione sul territorio e dal 2015 cura la realizzazione del Progetto di teatro di comunità Territori da cucire.

Nel 2020 ha ricevuto il Premio ANCT Associazione Nazionale Critici di Teatro.

 “Il nostro teatro è un teatro di terra, fatto con le mani e vissuto nel corpo. La nostra ricerca teatrale è un cammino attraverso l’umano, un lavoro continuo e paziente per forzare e aprire quella porta che conduce dentro: nel teatro invisibile del cuore. Lì sta il nostro teatro”.