LA FAUNA BATTERICA

lunedì 30 settembre ore 19
ENOTECA OSTERIA RABEZZANA – via San Francesco d’Assisi 23, Torino
Mise en espace con aperitivo per numero limitato di spettatori
A seguire conversazione con la compagnia e l’autore condotta da Laura Bevione
Aperitivo a cura di Osteria Enoteca RabezzanaMaestro del Gusto di Torino e provincia 2019/2020
BIGLIETTI E PRENOTAZIONI
Ingresso: 10 euro
–> prenotazione obbligatoria a prenota@playwithfood.it o +39 351 655 5757

I posti sono ESAURITI. Ma potete scriverci per la lista d’attesa!


LA FAUNA BATTERICA

mise en espace da La fauna batterica di Antonio Casto
con Barbara Mazzi, Alba Maria Porto, Angelo Maria Tronca
a cura di Il Mulino di Amleto

Un evento speciale dedicato a La fauna batterica di Antonio Casto, vincitore del primo premio di drammaturgia indetto da Play with Food nel 2018 in collaborazione con Torino Arti Performative, e dedicato a testi teatrali inediti sul tema del cibo.
La mise en espace è il frutto dell’incontro tra il testo del giovane autore pugliese e la poetica de Il Mulino di Amleto, tra le più interessanti e seguite compagnie della nuova generazione, nota per le sue originali riletture dei grandi classici del teatro, quanto per le originali e apprezzate incursioni nella drammaturgia contemporanea, come nel caso della recente messinscena di Senza Famiglia su testo di Magdalena Barile.
Ne La fauna batterica, Rufo, giovane artista in crisi, è protagonista, insieme alla madre e alla fidanzata, di una serie di dialoghi e situazioni paradossali che ruotano intorno all’ossessione per il cibo. Un racconto grottesco che non rinuncia a un disincantato ritratto dei nostri tempi, una scrittura incalzante ed esilarante che incontra perfettamente lo stile pop e contemporaneo del Mulino di Amleto.

Note di regia
‹‹Nella nostra lettura scenica ci siamo divertiti ad affrontare in modo particolare il primo atto del testo La fauna batterica. Il primo atto, in genere, è “l’atto delle presentazioni” e la nostra idea è quella di introdurre agli spettatori l’universo grottesco e paradossale in cui si muovono i personaggi estremi di Antonio Casto.
Incuriosire e creare suspense, far intuire che un inizio come questo pretende un’evoluzione altrettanto “spericolata”, lasciare appena socchiusa la porta verso la seconda parte del testo che parla di distopie folli, esaspera l’assurdo di una situazione che non è poi così lontana dal mondo in cui viviamo.
Ecco, prima di attraversare quella soglia, in quel momento di sospensione emotiva, noi tronchiamo l’azione, terminiamo la mise en espace, così che rimanga la voglia di sapere e discutere. Se lo spettatore pensa di aver capito o si sente tranquillizzato e rassicurato, proveremo a spiazzarlo ancora lasciando aperte le mille domande che questo testo provoca.
I personaggi raccontati non sono lontani dalle nostre ossessioni e paranoie, soprattutto alimentari, che tanto ci stanno condizionando. Ormai non si può più dire “facciamo una pasta”, no, la questione è molto più “tragicamente comica”, delirante e complicata.
Infine, troverete un limone, dei ceci, dei pomodori e tante patatine sul tavolo. Quali ricette vi vengono in mente con questi ingredienti? Li troverete sui vostri tavoli ad accogliervi in modo più commestibile e gustoso di quanto non faccia il protagonista della storia. Buona visione e buon appetito!›› Marco Lorenzi

Il Mulino di Amleto
‹‹Affrontare i classici come fossero testi contemporanei e i testi contemporanei come fossero testi classici››. Su questo duplice percorso si muove dal 2009 Il Mulino di Amleto, compagnia tra le più interessanti e seguite della nuova generazione di trentenni.
Tra le produzioni della Compagnia: Gl’Innamorati di Goldoni (2014), L’albergo del libero scambio da G. Feydeau (2015) in co-produzione con il Teatro Stabile di Torino. Sempre del 2015 è M. – Una scanzonata tragedia postcapitalistica da B. Brecht. Nel 2017 debutta Il Misantropo di Molière. Una commedia sulla tragedia di vivere insieme, in collaborazione con La Corte Ospitale e vincitore del premio del pubblico Theatrical Mass di Campo Teatrale. Sempre nel 2017 la compagnia è tra i 15 finalisti del Premio Scenario Nel 2017 debutta Ruy Blas. Quattro quadri sull’identità e sul coraggio da Victor Hugo, co-prodotto con TPE – Teatro Piemonte Europa, vincitore di SIAE Sillumina e segnalato da MilanoTeatri come uno dei migliori spettacoli della scorsa stagione.
Nel 2018 debutta Platonov. Un modo come un altro per dire che la felicità è altrove, riscrittura della prima opera di Cechov, una produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, TPE-Teatro Piemonte Europa e Festival delle Colline Torinesi – Torino Creazione Contemporanea, con il sostegno di La Corte Ospitale – Progetto Residenziale 2018. Platonov ha vinto il concorso Last Seen 2018 di Krapp’s Last Post, come migliore spettacolo dell’anno. Inoltre, è stato segnalato da MilanoTeatri e da Birdmen Magazine come uno dei dieci spettacoli imperdibili del 2019. Nel 2019 ha debuttato a Milano a Campo Teatrale Senza Famiglia, prodotto da ACTI Teatri Indipendenti, con il sostegno di Campo Teatrale e del Centro di Residenza della Toscana (Armunia Castiglioncello – CapoTrave/Kilowatt) e il supporto di Residenza IDRA (CURA 2018).