BATA I CUVERCC!

tn_Silvia Beccaria Bata i Cuvercc !foto Mariano Dallago

20 MARZO ORE 18.30 / QUBÌ – via Parma 75, Torino
BIGLIETTI
Ingresso: gratuito
Aperitivo: 5 euro
La sezione Arti Visive sarà visitabile nei seguenti orari:
21-22 marzo: ore 16.00-19.00 / 23-24 marzo: ore 11.00-19.00

 

progetto e realizzazione Silvia Beccaria
foto Mariano Dallago

L’arazzo è stato creato da Silvia Beccaria nel 2008 per rappresentare, con le parole del telaio, il lavoro dello chef Nicola Batavia, dando così vita a una commistione tra fiber e food art. L’opera evoca il mondo della ristorazione attraverso una tessitura di coloratissime posate in plastica: forchette, cucchiai, coltelli, gli “strumenti” grazie ai quali il cliente gusta l’opera di colori e sapori creata nel piatto dallo chef. Nel mentre i colori delle pareti lo avvolgono e lo divertono. Baté i cuvercc in piemontese significa, alla lettera “battere i coperchi”, e per metafora “essere fuori di testa, essere matto, dar di matto”… così come lo è, in fondo, chi decide di tessere trame di cucchiai, coltelli e forchette di plastica anziché classici filati. Il titolo, Bata i cuvercc!, tradotto in italiano sarebbe “batti i coperchi!”, esortativo-imperativo che richiama ai fuochi, alle pentole incoperchiate e scoperchiate, ai chiassosi dialoghi tra le cose che ribollono e cuociono, e che si scontrano rumorosamente in cucina in attesa che il cibo prenda finalmente nel piatto i suoi sapori, i suoi colori, al pari di questi matti arazzi che ricompongono in gustosa armonia plastificazioni e fili.

Silvia Beccaria nata a Torino nel 1965. Artista/designer tessile, una simbiosi tra mente e mani, che la conduce (spesso contro le regole ma al tempo stesso con attenzione all’eredità dell’antica tecnica della tessitura manuale) ad indagare nel passato e insieme ad esprimersi con linguaggio contemporaneo nelle sue ricerche e ardite sperimentazioni. Dopo la Laurea in Filosofia e un Master in Arte Terapia presso l’Università di Torino, ha iniziato un percorso di studio come progettista tessile e si è specializzata in Fiber Art. Per le sue opere, create filo dopo filo, la definizione di “fibra” viene estesa sino ad includere materiali industriali, prodotti primari e non riciclati, prodotti anonimi, marginali, come pvc, gomma, plastica, lattice, poliuretano ecc., materiali a cui parrebbe difficile conferire una qualche qualità estetica. Comune denominatore fra di essi è comunque la loro “tessibilità”. Silvia progetta e realizza arazzi, abiti-scultura e gioielli contemporanei, e partecipa a numerose mostre d’arte in Italia e all’estero. Le sue creazioni sono presenti in varie collezioni permanenti di Fiber art.